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Arte, Esposizioni, Eventi, MostreAbout This Project
Mostra Personale IL CORAGGIO DELLA BELLEZZA
a cura di Michelangelo Pepe
Spazio espositivo “Carlo Azelio Ciampi”
Palazzo del Pegaso
Via de’ Pucci, 16 Firenze
dall’11 al 21 dicembre 2024
Inaugurazione mercoledì 11 dicembre, ore 12.30
Orari della mostra: domenica: chiuso
dal lunedì al venerdì:
dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.00 alle 19.00
sabato:
dalle 10.00 alle 13.00
sabato 14 dicembre:
dalle 10.00 alle 18.00
Per l’occasione sarà redatto un catalogo con la prefazione di Antonio Mazzeo (Presidente del Consiglio Regionale della Toscana),
la presentazione di Michelangelo Pepe (Regista Rai) e la la testimonianza di Riccardo Nencini
Presidente Gabinetto Viessieux
“La mostra Il coraggio della bellezza” è importante e prestigiosa, per vari motivi. Innanzitutto il luogo, che richiama rispetto e ammirazione. I quadri di Pasquini esposti nello Spazio Espositivo Azeglio Ciampi, nel Palazzo del Consiglio Regionale della Toscana, hanno in comune con tutta l’arte e l’architettura che li circonda il senso del Bello. Un concetto che nel corso dei secoli ha mutato soggetti e scenari, e li muterà ancora; ma quello che lo spettatore prova di fronte ai quadri di Pasquini è semplicemente (e vorrei dire, esclusivamente) l’idea di una “bella cosa”. Potrebbe sembrare poco; in realtà è tantissimo. Il concetto del Bello è stato bandito da moltissimi anni dalla critica d’arte, a favore di altri valori ritenuti più complicati e perciò bisognosi di un “esperto” che ne veicoli il significato. La Bellezza è parola banale, semplice, pericolosamente alla portata di troppa gente alla quale, invece, conviene fare discorsi astrusi e contorti a favore di un mercato avido e perciò scomposto, che spesso promuove artisti senza valore e senza futuro, ma con un progetto commerciale di rapido sfruttamento.
Parlare di Luciano Pasquini non è facile.
Realizza paesaggi della campagna toscana, marine, tetti di case, nevicate e fiori; detta così, sembrerebbe impresa relativamente abbordabile. Attingendo alla retorica del “bel dipingere” si riuscirebbe con poca fatica a comporre un testo pieno di concetti ineccepibili e scolastici.
Ma non è così. Soltanto uno sguardo superficiale può giudicare la pittura di Pasquini semplice. Dietro la purezza del risultato finale c’è un gesto nervoso, complesso, pieno di sfumature. Una tela piena di graffi, di segni, di colpi di pennello anche casuali che poi vanno a comporre una figurazione risolta nella felice comprensione del tutto. Laddove altri pittori scelgono l’inquietudine e il tormento del gesto come manifesto esplicito del loro lavoro, Pasquini adotta spesso tecniche aggressive nel suo “fare pittorico”, ma che poi nasconde e appiana nel risultato finale. Del resto, questo è coerente con il carattere dell’uomo. Luciano Pasquini nella immediatezza di una prima conoscenza è persona solare, schietta, a volte persino ingenua; poi scavando (e nemmeno tanto), viene fuori un’anima tormentata, a volte fragile.”
Stralcio della presentazione al catalogo della mostra “Il coraggio della bellezza” di Michelangelo Pepe