1943
Luciano Pasquini nasce a Firenze, ma ben presto si trasferisce nella casa rurale di Mezzomonte, nel comune di Impruneta (FI).
1948
Frequenta le prime classi elementari presso la scuola di San Gersolè sotto la guida della Maestra Maria Maltoni. Ciò costituirà, per la sua vocazione pittorica futura, una premessa operativa di notevole importanza, sia sul piano del linguaggio pittorico che su quello delle scelte tematiche. I suoi “Fiori”, i suoi “Paesaggi, i suoi “Scorci di case”, sempre trattati con grazia e delicatezza coloristica, provengono tutti da lì: dalla qualità dell’insegnamento, ricevuto sotto la guida della Maltoni, improntato alla massima libertà di espressione. Come si può apprendere infatti sfogliando il volumetto La Maestra e la Vita – Maria Maltoni e la scuola di S.Gersolè (Noèdizioni, Impruneta 2006), la scuola di S.Gersolè ha avuto una influenza positiva su tutti gli alunni che hanno avuto la fortuna di frequentarla. Le lezioni venivano tenute in un’unica stanza-laboratorio, nella quale trovavano posto contemporaneamente tutti gli alunni dalla 1ª alla 5ª classe e oltre. Gli allievi venivano lasciati liberi di scrivere e disegnare quello che volevano, ispirandosi all’ambiente rurale nel quale vivevano, con lo scopo non di istruire, cioè di raggiungere un mero risultato scolastico, ma di educare per la vita, portando il bambino ad esprimere tutto se stesso con libertà, senza il timore di trovare nell’insegnante un giudice intransigente e repressivo. Il disegno dal vero costituiva l’attività più importante. Ad essa si accompagnava la stesura dei diari, che poi venivano raccolti e pubblicati in volumi. Tutto ciò ha portato la scuola si S.Gersolè all’onore della storia, richiamando, per la novità delle proposte didattiche e la loro efficacia educativa, l’attenzione di numerose personalità della cultura, della letteratura e dell’arte (da Pietro Calamandrei a Italo Calvino, da Oriana Fallaci a Michelangelo Masciotta, da Emilio Cecchi a Margaret Gardner, ecc.) che ne hanno illustrato i percorsi sui maggiori quotidiani e periodici dell’epoca (Cfr. ad esempio, la Mostra tenuta nel 2006 a Villa Corsini – Mezzomonte, vedi volume sopracitato, e la Mostra tenuta a Firenze, all’Istituto degli Innocenti nel 2007. Cfr. inoltre l’ampia bibliografia dagli anni quaranta in poi).
1951
A seguito del trasferimento della famiglia in un caseggiato, situato sempre nel comune di Impruneta ma fuori Mezzomonte, L.P. lascia la scuola di S.Gersolè, concludendo gli studi elementari sotto la guida di un’altra maestra. Ma non perde il contatto con quel paesaggio toscano che resterà una costante tematica della sua pittura, come resterà sempre impresso nella sua mente tutto quello che ha provato e sperimentato nella scuola di S.Gersolè, continuando ancora per qualche anno a disegnare con i pastelli ( “6 matite Giotto”) sulla strada tracciata dalla Maltoni, ma con lo stesso entusiasmo dei ragazzi di S.Gersolè.
1971
Riprende in mano i colori, passando direttamente a quegli ad olio, rinfocolando così quella passione, accesasi con la frequentazione della scuola di S.Gersolè e rimasta sopita per tanti anni. Se si esaminano infatti i suoi primi lavori è possibile riscontrare una indubbia analogia tra essi e i disegni che venivano eseguiti in quella scuola. Ma di questa affinità egli si accorgerà soltanto nel 2006, visitando la mostra dei disegni della “maniera di S.Gersolè”, tenuta presso la Villa Corsini di Mezzomonte (Impruneta): impostazione e composizione di “nature morte” e, in particolare “fiori”; soggetto quest’ultimo che si troverà in tutto il suo percorso pittorico.
1972
Prima mostra personale tenuta assieme al fratello Mauro a Camonti (Arezzo), mostra curata dal critico d’arte Pietro Civitareale, con il quale ha tutt’ora rapporti di amicizia e di lavoro, che sarà anche il curatore della sua prima monografia (I colori della memoria, Poesiarte, Firenze 1988).