“IL FILM”

Testimonianza per Luciano Pasquini

 

di Michelangelo Pepe

Parlare di Pittura dovrebbe essere più semplice di quanto, troppo spesso, appare leggendo recensioni e saggi critici. Si dovrebbero lasciare andare i sentimenti, le emozioni e l’istinto. Se si ascoltasse unicamente la propria mente, senza cercare a tutti i costi una spiegazione complessa (come se questa nobilitasse automaticamente il discorso), le parole uscirebbero più semplici, chiare, dirette. Ecco, io voglio dare voce unicamente alle mie sensazioni, ed esprimere una testimonianza sulla Pittura di Luciano Pasquini.

 

Tempo fa mi trovai casualmente davanti ad alcuni suoi quadri; immediatamente, rimasi colpito nello stesso tempo dalla freschezza e dalla profonda malinconia che sprigionavano quelle tele. Ma oltre a questo, c’era sapienza, impegno, dedizione. Cercai quindi di conoscerlo, per capire meglio il senso di quella pittura. A Roma, durante una mostra estremamente prestigiosa a Palazzo Venezia, ebbi modo di avvicinarlo; cordiale, gentile, addirittura schivo, ma come può esserlo un toscano vero. Dopo averci parlato, la sua pittura mi piacque di più.

 

Fu allora che decisi di realizzare un film-documentario sulla sua vita artistica; perché speravo che quello che era successo a me potesse capitare anche ad altri. Chi avesse guardato il film su Luciano Pasquini, lo avrebbe conosciuto meglio, avrebbe sentito la sua voce, le ragioni del suo dipingere, la sua storia da ragazzo… e alla fine avrebbe avuto voglia di possedere un suo quadro, come per avere un pezzo di quell’artista.

 

Mi piacciono i suoi quadri, ci leggo dentro tante cose della nostra memoria storica, di un sentimento assolutamente eterno che non si modificherà neanche di fronte allo stravolgersi delle mode. Paesaggi collinari, fiori, marine, tetti, solo in apparenza riconoscibili e facili da leggere. In realtà nei risvolti di quelle pennellate si nasconde un animo travagliato, sempre in bilico tra gioia e tormento. Sulle tele, nel pieno di un campo arato, o su una spiaggia di fiori, o tra i tetti tra le pieghe delle tegole (i tegolini, li chiama lui)… andate a studiare i graffi, le strade contorte del pennello, o lo sbattere nervoso della spatola.

 

Ci troverete l’animo inquieto di un artista vero, erede di una grande tradizione, custode di un’arte sempre più assediata dalle mode e dal mercato: la Pittura, semplicemente.

 

Roma, Novembre 2009

MICHELANGELO PEPE

Nasce a Roma nel 1961. Fin da ragazzo si interessa di cinema, e nel 1978 inizia a fare le prime esperienze come aiuto regista in una decina di film. Nel 1985, durante un periodo di collaborazione con Gianni Amelio, entra in contatto con il mondo della televisione, che non abbandonerà più. Ha realizzato decine di documentari e inchieste come autore e regista. Nel 1994 inizia la collaborazione con Piero e Alberto Angela. Ha curato la regia di tutti reportage di Alberto Angela per Superquark, e nel 2005 diventa il regista della trasmissione Ulisse, su RAI3, condotta da Alberto Angela.

Oggi Pepe, sempre per RAI3, cura la regia della trasmissione Geo & Geo, condotta da Sveva Sagramola ed Emanuele Biggi. In quasi trent’anni di lavoro ha accumulato un’esperienza completa, avendo spaziato, sia pure con intensità e durate diverse, tra i principali generi di espressione visiva: fiction, docudrama, pubblicità, documentario naturalistico e industriale.

Ha realizzato reportage in tutto il mondo, molti di questi in zone impervie ed in condizioni estreme. Grande appassionato di pittura contemporanea, appena i suoi impegni di lavoro glielo consentono ama frequentare gli studi di quei pittori che più gli trasmettono emozioni. É sposato ed ha un figlio.

Buona visione